Le terapie variano in base allo stadio della artrosi dell’anca e alla conseguente sintomatologia algica.
Nel caso in cui lo stato di usura della cartilagine articolare non sia estremamente avanzato, è possibile optare inizialmente un trattamento conservativo oppure di medicina rigenerativa, entrambi finalizzati al rallentamento della progressione della patologia artrosica ed alla diminuzione del dolore dell’anca.
Nei pazienti in cui la patologia artrosica si presenti in fase più avanzata, la soluzione migliore spesso è l’impianto di protesi d’anca.
Terapie conservative
Per rallentare l’usura della cartilagine, inizialmente si utilizzano farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e sedute di fisioterapia.
La fisioterapia può essere svolta:
in acqua;
Manuale
Esercizi specifici di stretching e rinforzo muscolare
Queste terapie sono utili nelle fasi iniziali di artrosi e di sclerosi dei tetti acetabolari.
Nelle prime fasi, ma soprattutto in quelle intermedie, si fa ricorso alle terapie di medicina rigenerativa.
Le tecniche sviluppate in questi ultimi anni permettono di avere buoni risultati, in quanto stimolano, in pazienti con determinate caratteristiche, la rigenerazione cellulare del nostro organismo, con metodi dall’invasività minima.
Le principali tecniche utilizzate sono:
PRP;
cellule staminali.
Acido ialuronico
L’acido ialuronico è importantissimo, in quanto è una sostanza prodotta dal nostro corpo che serve a produrre liquido sinoviale, un utile lubrificante che evita la frizione tra le ossa.
Essendo una sostanza prodotta dal nostro corpo, un’iniezione di acido ialuronico ne stimola un’ulteriore produzione, lubrificando al tempo stesso e agendo sui recettori del dolore, grazie alla sua componente antinfiammatoria.
PRP
Il PRP, invece, viene creato tramite prelievo del sangue del paziente, che viene centrifugato per ottenere una frazione piastrinica. Questa tecnica si effettua in regime ambulatoriale.
È una sostanza autologa (propria del paziente), con un elevato concentrato di fattori di crescita: il PRP viene iniettato nella zona interessata, agisce in modo antinfiammatorio e stimola la rigenerazione cellulare.
Cellule staminali
Le cellule staminali si ottengono in modo simile al PRP, ma provengono da un deposito differente: queste, infatti, vengono estratte dal tessuto adiposo e non dal sangue e presentano un alto potenziale rigenerativo.
Il procedimento di estrazione richiede un’invasività leggermente più alta, in quanto non sia ha un prelievo, ma una piccola liposuzione dall’addome. La processazione avviene attraverso un sistema di microframmentazione e microfiltraggio, che vengono effettuati sul momento: in questo modo si eliminano le impurità oleose ed ematiche.
Sia PRP che cellule staminali una volta trattati vengono iniettate direttamente nell’articolazione dell’anca, per cui non è necessario il ricovero del paziente, che rientra a casa in giornata.
Nei casi in cui la l’artrosi dell’anca o (coxartrosi) è presente in fase più avanzata, viene presa in considerazione l’intervento di protesi d’anca
La scelta della protesi varia in base:
all’età del paziente
al suo peso
alla condizione ossea
Il planning preoperatorio permette di capire nel dettaglio che tipo di scelte compiere, come i materiali e la tipologia, ridando al paziente la mobilità persa nel corso degli anni.
E’ importante ricordare come la funzionalità dell’anca a seguito dell’impianto di protesi d’anca può essere recuperata esclusivamente seguendo una riabilitazione accurata e seguita nel corso dei mesi dall’ortopedico.